TUNNEL CARPALE ENDOSCOPICO

L’intervento chirurgico per il trattamento della sindrome del tunnel carpale, consiste nel taglio del legamento trasverso del carpo che risulta essere la causa della compressione del n. mediano a livello del polso.

Si può utilizzare la classica incisione miniinvasiva (fig 1-2), o la più recente tecnica endoscopica (fig 3-4).

La finalità di entrambi è la sezione del legamento trasverso del carpo; semplicemente la si ottiene con due modalità differenti.

Nel passato la neurolisi era effettuata con una ampia  incisione che dal palmo della mano proseguiva anche per alcuni centimetri a livello dell’avambraccio. 

La tecnica permetteva una liberazione del nervo con una visuale diretta, ma lasciava un’ampia cicatrice.

Si creavano  problemi non tanto dal punto di vista estetico, quanto dal punto di vista funzionale e i tempi di recupero si allungavano soprattutto nelle attività manuali.

Più recentemente si è cercato di ottenere lo stesso risultato clinico utilizzando incisioni sempre più piccole sino all’attuale tecnica miniinvasiva.

La posizione del taglio e la piccola incisione di circa 2 cm non hanno lo scopo di dimostrare la bravura del Chirurgo fine a se stessa ma piuttosto di accelerare i tempi di recupero.

Proprio in questa direzione è stata pensata e realizzata la tecnica endoscopica.

Essa permette di eseguire l’incisione a livello della piega palmare prossimale del polso.

Risulta essere più rispettosa dei tessuti molli al di sopra del legamento trasverso che viene quindi sezionato dall’interno del canale carpale.

In questo modo si riescono a limitare molto i disturbi legati alla cicatrice e a rendere più rapido il recupero funzionale.

La letteratura scientifica degli ultimi anni ormai concorda:

  • entrambe le tecniche sono valide ed efficaci nel risolvere il problema con risultati sovrapponibili nel lungo termine
  • l’incidenza di possibili complicanze è bassa e simile in entrambi gli approcci
  • la tecnica endoscopica riduce i tempi di recupero soprattutto nei soggetti dediti ad attività di carico e/o sportive
  • i costi diretti dell’intervento endoscopico, a causa della strumentazione utilizzata, risultano essere maggiori.
  • I costi indiretti risultano inferiori dal momento che la riduzione dei tempi di recupero permette una più rapida ripresa con interruzione più limitata dell’attività lavorativa o sportiva
Fig 1
Fig 2
Fig 3
Fig 4